Sclerosi multipla: in arrivo un farmaco rivoluzionario / MS: Incoming a revolutionary drug.

Sclerosi multipla: in arrivo un farmaco rivoluzionario / MS: Incoming a revolutionary drug.

Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Joseph Cotellessa


disabled woman in wheelchair out with her golden retriever dog. Image shot 2011. Exact date unknown.

“Siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione copernicana”. Con queste parole il professor Giancarlo Comi, uno dei massimi esperti mondiali sulla sclerosi multipla (ordinario di Neurologia dell’Università ‘Vita-Salute San Raffaele’ e Direttore dell’Istituto di Neurologia Sperimentale dell’IRCCS Ospedale San Raffaele) ha definito i risultati degli studi sperimentali di Ocrelizumab, un nuovo farmaco contro la malattia presentato al 31esimo Congresso del Comitato Europeo per la Terapia e la Ricerca sulla Sclerosi Multipla (ECTRIMS), tenutosi a Barcellona dal 7 al 10 ottobre.
“È un momento storico nella lotta contro questa patologia” continua il professor Comi “perché ora possiamo disporre di una nuova arma, molto potente, che si propone come una ‘bomba’ innovativa e che rappresenta un salto di qualità rispetto al trattamento con interferone, il farmaco per eccellenza usato da più di vent’anni nella cura di questa malattia invalidante che può portare alla paralisi e anche alla morte”.
Ocrelizumab è il primo farmaco sperimentale che riesce infatti aridurre in maniera significativa la progressione della disabilità sia nella sclerosi multipla recidivante sia in quella primariamente progressiva, una forma per cui non esistono ad oggi medicinali approvati per il suo trattamento.
A dimostrarlo ci sono i dati annunciati durante il congresso Ectrims da Roche, la farmaceutica che ha sviluppato il farmaco, di tre studi clinici di fase III condotti su oltre duemila quattrocento malati. Due di questi studi (Opera I e Opera II) hanno arruolato complessivamente oltre milleseicento pazienti di età compresa tra i 18 e i 55 anni e affetti da malattia recidivante-remittente (la forma più comune che esordisce con episodi di sintomi acuti, seguiti da intervalli di recupero quando i sintomi non progrediscono) e dalla forma secondariamente progressiva(peggioramento dei sintomi dopo un periodo recidivante-intermittente).
I risultati degli studi oltre le aspettative
Ai soggetti è stato somministrato Ocrelizumab per infusione endovenosa ogni sei mesi per un biennio: il trattamento con il nuovo farmaco ha ridotto significativamente il tasso di annualizzato di recidive per un periodo di due anni rispetto all’interferone, diminuendo, sempre rispetto all’uso di quest’ultimo, la progressione della disabilità clinica del quarantatré per cento e cancellando oltre il novanta per cento delle lesioni cerebrali (valutate con risonanza magnetica).
“Si tratta di risultati straordinari” ha commentato Comi “anche perché gli effetti avversi sono risultati simili a quelli dell’interferone e inoltre il farmaco non ha mostrato impatto sulla fertilità”.
Altro traguardo importantissimo è l’efficacia del farmaco per quella forma di sclerosi multipla, la primariamente progressiva, per le quali non c’era finora una cura: la malattia peggiora nel tempo e rappresenta circa il quindici per cento di tutti i casi.
Per i soggetti affetti da questa patologia è stato allestito lo studio Oratorio, con più di settecento pazienti sottoposti a trattamento conOcrelizumab per due anni. Al termine si è riscontrato che la terapia riduce del ventiquattro percento il rischio di progressione della disabilità clinica confermata dopo almeno 12 settimane.
Ocrelizumab ha inoltre ridotto del diciotto percento rispetto a placebo il tasso di perdita di volume cerebrale, valutato in un periodo di 120 settimane. Lo sforzo per testare il farmaco è stato immane: gli studi hanno coinvolto oltre trecento strutture in quaranta paesi e sono costati più di un miliardo di dollari.
Come funziona il farmaco
Ocrelizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato, progettato percolpire in modo selettivo un tipo di cellule B (chiamate CD20+) del sistema immunitario: nella sclerosi multipla infatti le cellule B attaccano in maniera anomala la guaina mielinica, cioè l’isolamento e il supporto dei nervi nel cervello, nel midollo spinale e dei nervi ottici, provocando infiammazione e cicatrici (sclerosi) che interferiscono con la capacità dei nervi di trasmettere segnali elettrici.
In altre parole, i nervi danneggiati perdono la loro capacità di comunicare tra loro e con il resto dell’organismo, generando sintomi imprevedibili e spesso debilitanti. Le aree in cui il cervello è infiammato e i nervi stanno perdendo il loro isolamento e supporto (lesioni attive) spesso contengono un elevato numero di cellule CD20+. “Gli studi Opera e Oratorio hanno convalidato chele cellule B sono al centro della biologia di base della malattia” spiega Comi.
“Il nuovo farmaco biologico ha un’efficacia sorprendente” continua il professore “perché si attacca a una membrana di una proteina della cellule CD20+ lasciando intatte le altre cellule del sistema immunitario”. Distruggendo in modo selettivo la popolazione dei linfociti B comporta una drastica riduzione dell’attività infiammatoria che risulta quasi azzerata. Ne consegue una netta riduzione delle ricadute e una forte diminuzione del rischio di accumulare disabilità: questo si riflette in un miglioramento della qualità della vita dei malati.
“Dato che i linfociti T non vengono distrutti dal farmaco rimane inalterata la risposta contro gli agenti infettivi ai tumori, minimizzando i problemi di sicurezza che hanno abitualmente i farmaci con una potente azione immunosoppressiva” conclude l’esperto.
Una nuova strategia di cura
"Ocrelizumab è il primo farmaco in grado di ridurre significativamente il rischio di progressione della disabilità e ciò apre una nuova prospettiva per il trattamento delle forme progressive di malattia che affliggono circa la metà dei pazienti con sclerosi multipla, peraltro quelli con maggiori alterazioni della vita quotidiana" dichiara Comi.
"Il paziente e il clinico hanno ora a disposizione un nuovo strumento che agisce in modo diverso rispetto a quelli utilizzati attualmente e che quindi consnte di applicare la terapia personalizzata. Cioè  individuare per ogni paziente, in ogni momento della sua storia di malattia, quale sia il trattamento più opportuno. Si mira a ottimizzare il rapporto rischio-benefici e a conseguire un completo controllo della malattia".
“Appena il farmaco sarà disponibile lo useremo già nelle fasi iniziali della malattia e nei pazienti nello stadio avanzato”. Le tempistiche per il rilascio in commercio però non sono immediate a causa dei lunghi iter di approvazione: ci vorrà almeno un anno prima che Ocrelizumab sia utilizzabile.
Medicina narrativa: un altro strumento terapeutico prezioso
Oltre ai farmaci per il trattamento di questa patologia si sta sperimentando anche un nuovo approccio tra medico e paziente, basato sulla narrazione delle esperienze soggettive di questi ultimi, in modo da farli sentire considerati nella relazione con i medici non più come semplici numeri ma persone a trecentosessanta gradi.
“Il confronto costante tra noi operatori sanitari e i pazienti ci ha fatto capire che, per essere efficace, la cura della sclerosi multipla non può limitarsi ai rilievi clinici e strumentali, ma deve tener conto dell’esperienza soggettiva e delle caratteristiche di ogni persona” spiega Silvia Baldini, neurologa al centro SM dell’Ospedale di Gallarate. Presso questa struttura, da ottobre 2014, è stata introdotta infatti una cartella clinica che oltre ai dati normaliraccoglie anche informazioni personali per ogni paziente(come eventi famigliari, abitudini, problematiche psicologiche) che hanno ripercussioni sulla malattia e che emergono durante le visite di controllo.
Accogliere i vissuti dei malati, condividerli tra operatori (medici e infermieri) e tenerne conto nel processo decisionale fa ritrovare una dimensione più umana e soggettiva e consente ai clinici di costruire percorsi di cura rispettosi dei bisogni del malato, condivisi e personalizzati. “Le vicende personali irrompono nella malattia e si intrecciano con la stessa” dice Angelo Ghezzi, direttore del Centro SM di Gallarate. “Proprio perché la sclerosi multipla è caratterizzata da imprevedibili riacutizzazioni, grazie alla medicina narrativa possiamo tenerne conto e capire come la malattia influenza lo stato psicologico e viceversa, e come eventi personali si ripercuotono nella sintomatologia”.
Insomma, le visite periodiche si trasformano in incontri più intimi, dove il medico sa già punti deboli e di forza di ciascuna persona e può avvantaggiarsene nel modificare la terapia. E i pazienti? “Rimangono sempre favorevolmente colpiti quando si accorgono che sta davanti a loro ricorda qualcosa di attinente alla loro storia di vita e ne tiene conto” afferma Baldini.
Il bilancio di questa esperienza pilota è molto incoraggiante: pazienti e famigliari, sentendosi maggiormente ascoltati, hanno aumentato l’adesione ai trattamenti e i medici dispongono di uno strumento in più per mettere a punto e personalizzare le terapie.
ENGLISH
"We are facing a real Copernican revolution". With these words Professor Giancarlo Comi, one of the world's leading experts on Multiple Sclerosis (Professor of Neurology at the University 'Vita-Salute San Raffaele' and Director of the Institute of Experimental Neurology, IRCCS San Raffaele Hospital) described the results of experimental studies of Ocrelizumab, a new drug against the disease presented at the 31st Congress of the European Committee for Treatment and Research in Multiple Sclerosis (ECTRIMS), held in Barcelona October 7 to 10.

"It is a historic moment in the fight against this disease" continues Professor Comi "because now we have a new weapon, very powerful, which is proposed as a '' bomb innovative and represents a quantum leap compared to treatment with interferon, the drug par excellence used by more than two decades in the treatment of this debilitating disease that can lead to paralysis and even death. "

Ocrelizumab is the first experimental drug that succeeds fact aridurre significantly the progression of disability in both relapsing and in that primary progressive MS, a form for which no drugs approved to date for its treatment.

To prove we are the figures announced during the ECTRIMS congress by Roche, the pharmaceutical company that developed the drug, three Phase III clinical trials involving more than two thousand four hundred sick. Two of these studies (Opera I and II Opera) have collectively enrolled over sixteen hundred patients aged between 18 and 55 years old and suffering from relapsing-remitting disease (the most common form that begins with episodes of acute symptoms, followed by intervals recovery when the symptoms do not progress) and the secondary progressive form (worsening of symptoms after a relapsing intermittent period).

Study results beyond expectations

Subjects were Ocrelizumab administered by intravenous infusion every six months for two years: treatment with the new drug significantly reduced the annualized rate of relapse for a period of two years compared to interferon, decreasing, increasingly over the use of the latter, the progression of clinical disability of forty percent and erasing more than ninety percent of the brain lesions (as measured by magnetic resonance imaging).

"These are extraordinary results," said Comi "because adverse effects were similar to those of interferon and the drug also showed no impact on fertility."

Another important achievement is the efficacy of the drug for that form of multiple sclerosis, primary progressive, for which there was so far a cure: the disease gets worse over time and accounts for about fifteen percent of all cases.

For people suffering from this condition has been set up the oratory study, with more than seven hundred patients undergoing conOcrelizumab treatment for two years. At the end it was found that the treatment reduces the risk of the twenty-four percent of the clinical disability progression confirmed after at least 12 weeks.

Ocrelizumab also reduced by eighteen percent compared to placebo, the rate of brain volume loss, evaluated over a period of 120 weeks. The effort to test the drug was immense: the studies involved more than three hundred structures in forty countries and have cost more than a billion dollars.

How does the drug

Ocrelizumab is a humanized monoclonal antibody designed to selectively percolpire a type of immune system B (CD20 +) cells called: in multiple sclerosis fact the B cells attack the myelin sheath abnormally, that is, the isolation and the nerve in the support brain, in the spinal cord and the optic nerves, causing inflammation and scarring (sclerosis) that interfere with the ability of the nerves to transmit electrical signals.

In other words, the damaged nerves lose their ability to communicate between them and with the rest of the organism, generating unpredictable and often debilitating symptoms. The areas in which the brain is inflamed and the nerves are losing their isolation and support (active lesions) often contain a large number of CD20 + cells. "The Opera and Oratorio studies have validated claws B cells are at the center of the basic biology of the disease" says Comi.

"The new biological drug has remarkable efficiency" he continues the professor "because it attaches to a membrane of a CD20 + cell protein, leaving intact the other cells of the immune system". Destroying selectively the population of B lymphocytes leads to a drastic reduction of inflammatory activity which is almost zero. This results in a net reduction of relapses and a strong decrease in the risk of accumulating disability: this is reflected in an improvement in the quality of life of patients.

"Given that T cells are not destroyed by the drug it remains unchanged response against infectious agents to tumors, while minimizing security concerns that have habitually drugs with a potent immunosuppressive" the expert concludes.

A new treatment strategy

"Ocrelizumab is the first drug that can significantly reduce the risk of disability progression, which opens up a new perspective for the treatment of progressive forms of the disease affecting approximately half of patients with multiple sclerosis, however, those with major abnormalities of daily life "says Comi.

"The patient and the clinician now have a new tool that acts differently than those used currently and therefore consnte to apply personalized therapy. That is to identify for each patient, in every moment of his history of the disease, which is the most appropriate treatment. It aims to optimize the risk-benefit ratio and achieve a complete control of the disease. "

"As soon as the drug becomes available it will use already in the early stages of the disease and in patients in the advanced stage". The timing for the release on the market, however, are not immediate because of the long approval process: it will take at least a year before Ocrelizumab is usable.

Narrative medicine: another valuable therapeutic tool

In addition to the drugs for treatment of this disease you are now experimenting with a new approach between doctor and patient, based on the narration of the subjective experiences of the latter, so as to make them feel considered in relation to the doctors no longer are mere numbers but people three hundred and sixty degrees.

"The ongoing dialogue between us health professionals and patients made us realize that, to be effective, the treatment of multiple sclerosis can not be limited to clinical and instrumental findings, but must take a subjective experience and the characteristics of each person," explains Silvia Baldini, neurologist at the center of Gallarate Hospital SM. At this facility, from October 2014, it was in fact introduced a medical record that in addition to normaliraccoglie data even personal information for each patient (like family events, habits, psychological issues) that have an impact on illness and arising during follow-up visits.

Accommodate the experiences of the sick, share them between professionals (doctors and nurses) and take it into account in the decision-making process is to find a more humane and subjective dimension and allows clinicians to build pathways of care respectful of patients' needs, shared and customized. "The personal stories burst into disorder and intertwine with the same" says Angelo Ghezzi, director of the MS Center of Gallarate. "Just because multiple sclerosis is characterized by unpredictable flare-ups, thanks to narrative medicine we can take this into account and understand how the disease affects the psychological state and vice versa, and how personal events are reflected in the symptomatology".

In short, regular visits are transformed into more intimate gatherings, where the doctor already knows the weaknesses and strengths of each person and can take advantage in modifying therapy. And the patients? "They always remain impressed when they realize that lies before them remembers something relevant to their life story and takes it into account," said Baldini.

The outcome of this pilot experience is very encouraging: patients and family, feeling the most listened to, increased adherence to treatment and doctors have one more tool to fine-tune and personalize therapies.
Da:
http://www.panorama.it/scienza/salute/sclerosi-multipla-in-arrivo-un-farmaco-rivoluzionario/#gallery-0=slide-1

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