Un’altra varietà di olivo resistente alla Xylella / Another variety of Xylene-resistant olive trees.

Un’altra varietà di olivo resistente alla Xylella Another variety of Xylene-resistant olive trees.


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa








Ricercatori del Cnr, assieme a colleghi dell’Università di Bari e del Centro di ricerca Basile Caramia, hanno scoperto fenomeni di resistenza nella varietà di olivo ‘Favolosa’, oltre che nel ‘Leccino’.
L’epidemia di Xylella fastidiosa che affligge da qualche anno l’olivicoltura pugliese ha ormai varcato i confini della provincia di Lecce, interessando anche parte delle provincie di Brindisi e Taranto. Si tratta di un territorio che ospita circa venti milioni di ulivi, una parte non trascurabile dei quali ormai gravemente compromessa. Una situazione preoccupante a cui la scienza è chiamata a cercare soluzioni: la stima di Coldiretti Puglia è di un danno di oltre un miliardo di euro.
In questo quadro si inserisce uno studio sulla resistenza al batterio di alcune cultivar di olivo, portato avanti dai ricercatori dell’Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Consiglio nazionale delle ricerche (Ipsp-Cnr) assieme a colleghi dell’Università  di Bari e del Centro di ricerca Basile Caramia, che oltre a confermare i fenomeni di resistenza già  descritti nella varietà di olivo ‘Leccino’ riporta per la prima volta, con risultati che i ricercatori definiscono “sorprendenti”, tratti di resistenza anche nella cultivar FS-17 (all’estero nota come ‘Favolosa’). Si tratta di una selezione di semenzali della cv Frantoio ottenuta da Giuseppe Fontanazza e brevettata dall’Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo del Cnr (Isafom-Cnr).
La scoperta, appena pubblicata sull’ultimo numero de L’Informatore Agrario, segue quella della resistenza della cultivar ‘Leccino’ per la quale lo stesso team aveva pubblicato a giugno dello scorso anno un’analisi di trascrittomica sulla rivista internazionale BMC Genomics. Nei giorni scorsi l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, consulente scientifico della Commissione Europea, ha pubblicato un rapporto in cui si conferma che il ‘Leccino’ e la cultivar FS-17 sono tolleranti alla Xylella. La ricerca di fonti di resistenza in olivo è uno dei principali obiettivi perseguiti dai due Progetti del Programma H2020 finanziati dall’Unione Europea: Pest Organisms Threatening Europe (POnTE) e Xylella fastidiosa Active Containment Through a Multidisciplinary-Oriented Research Strategy (Xf-Actors) entrambi coordinati dall’Ipsp-Cnr.
“Questa scoperta”, dichiara il presidente del Cnr Massimo Inguscio, “rafforza le speranze di salvare l’olivicoltura, ora gravemente minacciata, nelle aree interessate dal batterio, ed è l’ulteriore dimostrazione del contributo che il Cnr, impegnato in prima linea sin dalla prima identificazione del patogeno, sta dando alla ricerca di soluzioni concrete e di grande impatto sull’economia, sull’occupazione, e sulla salvaguardia del territorio”.
“Sono attualmente già circa 300 le cultivar di olivo in sperimentazione, numero non esaustivo ma certamente significativo rispetto all’ampiezza del germoplasma olivicolo mediterraneo”, evidenzia Francesco Loreto, direttore del Dipartimento di scienze bio-agroalimentari del Cnr. “È una ricerca su cui sono concentrate le attenzioni, e le speranze, non solo degli olivicoltori Italiani e di tutti i paesi olivicoli del Mediterraneo, ma anche di Nord Africa, Sud Africa, fino alle lontane Argentina, Cile ed Australia”.
L’importante risultato è anche frutto della stretta collaborazione tra i ricercatori e le realtà produttive del territorio, quali aziende olivicolo-olearie, cooperative agricole e organizzazioni provinciali e nazionali dei produttori. “Nelle prossime settimane verrà organizzata una conferenza stampa con le istituzioni”, ha annunciato Loreto, “per fornire i dettagli circa la ricerca e le prospettive delle sperimentazioni in corso e per comunicare le iniziative intraprese, in accordo con i licenziatari, al fine di favorire e controllare la diffusione delle cultivar di olivo tolleranti, aiutando un settore e una regione già fortemente penalizzati dall’epidemia”.
ENGLISH
Cnr researchers, along with colleagues from the University of Bari and the Basile Caramia Research Center, have discovered resistance phenomena in the varied olives 'Favolosa' as well as in 'Leccino'.
The annoying Xylella epidemic, which has been plagued by Apulian olive cultivation for some years, has now crossed the boundaries of the province of Lecce, including parts of the provinces of Brindisi and Taranto. It is a territory that houses about twenty million olive trees, a negligible part of which is now seriously compromised. A worrying situation to which science is called for solutions: Coldiretti Puglia's estimate is worth over one billion euros.
In this framework, a study on the bacterial resistance of some olive cultivars was carried out by researchers at the Ipsp-Cnr Research Institute for Plant Sustainable Protection, together with colleagues from the University of Bari and the University of Bari. Research Center Basile Caramia, which in addition to confirming the resistance phenomena already described in the olive variety 'Leccino', reports for the first time, with results that the researchers call "surprising", traits of resistance also in the cultivar FS-17 (all 'Foreign known as' Favolosa'). This is a selection of seedlings of the Frantoio cv obtained by Giuseppe Fontanazza and patented by the Institute for Agricultural and Forestry Systems of the Mediterranean of Cnr (Isafom-Cnr).
The discovery, just published on the latest issue of The Agrarian Informer, follows that of the resistance of the cultivar 'Leccino' for which the same team had published in June last year a transcript of transcript on the international magazine BMC Genomics. Last week, Efsa, European Food Safety Authority, European Commission Scientific Adviser, published a report confirming that Leccino and FS-17 cultivars are tolerant of Xylella. Research on sources of resistance to the human being is one of the main goals pursued by the two EU-funded H2020 Programmes: Pest Organisms Threatening Europe (POnTE) and Xylella's Active Containment Through a Multidisciplinary Oriented Research Strategy (Xf-Actors) Both coordinated by the Ipsp-Cnr.
"This discovery," says President Massimo Inguscio, "strengthens hopes of rescuing now seriously threatened olive groves in areas affected by the bacterium, and is a further demonstration of the contribution that Cnr, committed in the forefront of From the first identification of the pathogen, is looking for concrete solutions of great impact on the economy, employment and the preservation of the territory. "
"There are already about 300 olive cultivars in experimentation, a number that is not exhaustive but certainly significant in relation to the magnitude of the Mediterranean olive oil germplasm," notes Francesco Loreto, director of the Department of Bio-agro-Food Sciences of Cnr. "It is a research that focuses on the attentions and hopes of not only the Italian olive growers and all the olive-growing countries of the Mediterranean, but also of North Africa, South Africa and the distant Argentina, Chile and Australia."
The important result is also the result of the close collaboration between the researchers and the productive realities of the area, such as olive oil companies, agricultural cooperatives and provincial and national producer organizations. "In the coming weeks, a press conference will be held with the institutions," Loreto announced, "to provide details on the research and prospects of ongoing experiments and to communicate the initiatives undertaken, in agreement with the licensees, in order to foster And to control the spread of tolerant olive cultivars, helping a sector and region already heavily affected by the epidemic. "
Da:
http://www.galileonet.it/2017/04/olivo-resistente-xylella/?utm_campaign=Newsatme&utm_content=Un%27altra%2Bvariet%C3%A0%2Bdi%2Bolivo%2Bresistente%2Balla%2BXylella&utm_medium=news%40me&utm_source=mail%2Balert


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