Come si classificano i tumori al seno / How to classify breast cancer

Come si classificano i tumori al seno /

How to classify breast cancer

Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa






Il tumore al seno può essere catalogato in modi diversi. Dal punto di vista morfologico (o istologico) si può distinguere quale tipo di cellule danno origine al tumore, le cellule dei lobuli (le piccole ghiandole deputate alla produzione del latte) o dei dotti lattiferi (che, come dice il nome, portano il latte dal lobulo al capezzo). Il tipo di tumore più frequente è proprio il carcinoma duttale, seguito dal carcinoma lobulare.
A seconda della loro capacità di invadere altri tessuti rispetto a quello da cui hanno avuto origine, i tumori possono essere descritti come “non invasivi” o “invasivi”.
Sia il carcinoma duttale sia quello lobulare si possono presentare nella forma non invasiva (in situ, abbreviati con le sigle DCIS e LCIS, rispettivamente), o invasiva (infiltrante), molto più pericolosa perché capace di colpire organi distanti, in particolare le ossa e il fegato.
Il carcinoma duttale infiltrante rappresenta il 70-80% di tutte le forme di cancro al seno. Il 10-15% è invece rappresentato dal carcinoma lobulare infiltrante, che può comparire contemporaneamente in più punti, sia nello stesso seno sia nei due seni.

Dal punto di vista della sua evoluzione, il tumore viene classificato in 5 categorie o stadi:
Stadio 0. In questa categoria rientrano i carcinomi, lobulare e duttale, non invasivi (in situ); entrambi rappresentano un elevato fattore di rischio per le forme aggressive di tumore. La sopravvivenza a cinque anni è del 98%, sebbene siano possibili delle ricadute.
Stadio I. È la fase iniziale; sono classificati come stadio I i carcinomi con un diametro inferiore ai 2 centimetri e che non abbiano ancora coinvolto i linfonodi.
Stadio IIA. È sempre un tumore nella fase iniziale. Rientrano in questa categoria i carcinomi più grandi di 2 centimetri (fino a 5) che non abbiano ancora raggiunto i linfonodi ascellari, o quelli più piccoli in cui, però, vi è già stato il coinvolgimento dei linfonodi. Rientrano in questa categoria anche i tumori in cui le cellule maligne non sono nel seno, ma solo nei linfonodi ascellari.
Stadio IIB. Il tumore misura tra i 2 e i 5 centimetri e si è già diffuso ai linfonodi, oppure è più grande di 5 centimetri, ma non ha ancora raggiunto i linfonodi.
Stadio IIIA. È un tumore con dimensioni variabili che ha raggiunto i linfonodi ascellari (spesso fusi tra loro) o coinvolto altri tessuti vicini al seno.
Stadio IIIB. Il tumore ha raggiunto la parete toracica, le costole o la cute.
Stadio IIIC. Il tumore ha raggiunto i linfonodi sotto la clavicola e prossimi al collo, e potrebbe essersi diffuso anche a quelli all'interno del seno e sotto il braccio, e nei tessuti vicini al seno.
Stadio IV. È lo stadio avanzato, in cui il carcinoma ha già creato metastasi in organi diversi dal seno (vedi la sezione Il tumore metastatico).
Esiste anche un altro sistema di classificazione, chiamato TNM:
T indica le dimensioni del tumore in una scala da 1 a 4 (T1-T4); N indica se i linfonodi adiacenti al tumore presentano o meno cellule maligne (N0: non sono presenti; N1: sono presenti); M indica la presenza o meno di metastasi (M0: non sono presenti metastasi; M1: sono presenti metastasi).

La tipizzazione molecolare. Il tumore al seno viene classificato in diversi “tipi” anche in base ad alcune sue caratteristiche molecolari. In particolare, in base ai recettori ormonali presenti sulle sue cellule (i recettori sono proteine che si trovano sulla membrana cellulare e che si legano a determinati ormoni prodotti dall'organismo, con un meccanismo “chiave-serratura”; questo processo attiva la cellula, promuovendo la sua duplicazione).
Insieme allo stadio, la quantità dei recettori viene usata dai medici come un indicatore prognostico: più ve ne sono (sovra-espressione), e più il cancro tenderà a crescere ed evolvere velocemente. Questa classificazione, quindi, aiuta a stimare la velocità di crescita del carcinoma e la probabilità che si diffonda in altri organi, che risponderà a determinati trattamenti, o che, una volta eliminato, possa ricomparire.
Sulla base dei recettori, i carcinomi invasivi sono definiti HR positivi (da hormone receptors) se possiedono molti recettori per gli ormoni femminili - e possono essere estrogeno-positivi (ER +) e progesterone-positivi; sono invece chiamati HER2 positivi (da human epidermal growth factor receptor 2) se presentano molti recettori di tipo 2 del fattore di crescita epidermico umano (i tumori al seno possono risultare contemporaneamente HR e HER2 positivi).
I carcinomi che non presentano nessuno dei tre recettori rappresentano il quarto sottotipo, definito comunemente dei “triplo negativi”: alcuni di questi tumori sono meno aggressivi dei tre precedenti sottotipi, altri invece lo sono in modo particolare e danno spesso recidive, a seconda che siano di tipo non basale o basale, rispettivamente. Attualmente si stanno studiando possibili bersagli molecolari per mettere a punto nuovi farmaci.
I principali sottogruppi sono dunque 4: estrogeno-positivi, progesterone-positivi, Her 2-positivi e triplo negativi.
Le donne con un tumore HR-positivo rispondono in una buona percentuale di casi alle terapie ormonali, come quella a base di tamossifene. Questo sottogruppo si distingue ulteriormente in “carcinomi luminali A” (neoplasie con espressione dei recettori ormonali a prognosi favorevole) e “carcinomi luminali B” (neoplasie che, sebbene posseggano l’espressione dei recettori ormonali, presentano un rischio di recidiva elevato).
I carcinomi HER2-positivi, invece, più aggressivi sebbene non frequenti (colpiscono circa un quinto delle pazienti), vengono trattati con un anticorpo monoclonale chiamato trastuzumab (gli anticorpi molecolari sono anticorpi creati in laboratorio in grado di riconoscere e colpire una particolare molecola sulle cellule tumorali, per esempio un determinato recettore; per un approfondimento, vai alla sezione “La terapia con anticorpi monoclonali”).


ENGLISH
Breast cancer can be cataloged in different ways. From the morphological (or histological) point of view it is possible to distinguish which types of cells give rise to the tumor, the lobe cells (the small glands in the milk production) or the milk drinks (which, as the name suggests, carry milk From lobule to capeto). The most common type of tumor is just ductal carcinoma, followed by lobular carcinoma.

Depending on their ability to invade other tissues from the one they originated, tumors can be described as "non-invasive" or "invasive".

Both ductal and lobular carcinoma may be in the non-invasive form (in situ, shortened by the DCIS and LCIS abbreviations respectively), or invasive (infiltrating), much more dangerous because they can strike distant organs, particularly the bones and The liver.

Infiltrating ductal cancer represents 70-80% of all forms of breast cancer. 10-15% is instead represented by infiltrating lobular carcinoma, which can appear simultaneously in multiple spots, both in the same breasts and in the two breasts.



From the point of view of its evolution, the tumor is classified into 5 categories or stages:

Stage 0. This category includes carcinoma, lobular and ductal, non-invasive (in situ); Both represent a high risk factor for aggressive tumor forms. Five-year survival is 98%, although there is a potential for repercussions.

Stage I. It is the initial phase; Are classified as Stage I carcinomas with a diameter less than 2 centimeters and have not yet involved lymph nodes.

Stage IIA. It is always a tumor in the initial phase. This category includes the largest 2 cm (up to 5) carcinomas that have not yet reached the axillary lymph nodes or the smaller ones where, however, there has already been involvement of the lymph nodes. Also included in this category are tumors where malignant cells are not in the breast, but only in the axillary lymph nodes.

Stage IIB. The tumor measures between 2 and 5 centimeters and has already spread to the lymph nodes, or is larger than 5 centimeters but has not yet reached the lymph nodes.

Stage IIIA. It is a variable size tumor that has reached axillary lymph nodes (often fused with each other) or involved other tissues near the breast.

Stage IIIB. The tumor has reached the chest wall, ribs or skin.

Stage IIIC. The tumor has reached the lymph nodes beneath the collarbone and close to the neck, and may have spread to those within the breast and under the arm, and in the tissues near the breast.

Stage IV. It is the advanced stage where cancer has already created metastases in organs other than the breast (see section The metastatic tumor).

There is another classification system, called TNM:

T indicates the size of the tumor in a scale from 1 to 4 (T1-T4); N indicates whether the lymph nodes adjacent to the tumor present or not malignant cells (N0: are absent; N1: are present); M indicates whether or not metastases are present (M0: no metastases, M1: metastases are present).



Molecular typing. Breast cancer is classified into several "types" also according to some of its molecular characteristics. Specifically, based on the hormone receptors present on its cells (receptors are proteins that lie on the cell membrane and bind to certain hormones produced by the body, with a "key-lock" mechanism, this process activates the cell, Promoting its duplication).

Along with the stage, the amount of receptors is used by doctors as a prognostic indicator: the more there are (over-expression), and the more cancer will tend to grow and evolve quickly. This classification, therefore, helps estimate the rate of growth of cancer and the likelihood that it spreads to other organs, which will respond to certain treatments, or which, once eliminated, may reappear.

Based on receptors, invasive carcinomas are defined as HR positive (hormone receptors) if they have many female hormone receptors - and may be estrogen-positive (ER +) and progesterone-positive; Are called HER2 positive (human epidermal growth factor receptor 2) if they have many type 2 human growth factor receptors (breast cancer can be both HR and HER2 positive at the same time).

Carcinomas that do not exhibit any of the three receptors represent the fourth subtype, commonly referred to as "triple negative": some of these tumors are less aggressive than the three previous subtypes, others are in particular and often recur, depending on whether they are Of a non-basal or basal type, respectively. Currently molecular targets are being studied to develop new drugs.

The main subgroups are therefore 4: estrogen-positive, progesterone-positive, her 2-positive and triple-negative.

Women with a HR-positive tumor respond to a good percentage of cases of hormone therapy, such as tossiphene-based (see "Hormonal Therapy"). This subgroup is further distinguished in "luminous carcinoma A" (favorable prognostic hormone receptor expression tumors) and "B-carcinoma" (tumors that, although possessing hormone receptor expression, exhibit a high recurrence risk).

HER2-positive carcinomas, on the other hand, more aggressive, although uncommon (affecting about one fifth of patients), are treated with a monoclonal antibody called trastuzumab (the molecular antibodies are antibodies created in the laboratory capable of recognizing and hitting a particular molecule on the cells For example, a certain receptor, for more information, see section "Monoclonal antibody therapy").
Da:
http://la.repubblica.it/saluteseno/dossier/come-si-classificano-i-tumori-al-seno/590/

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