Lo zucchero favorisce la crescita dei tumori? / Does sugar promote tumor growth?

Lo zucchero favorisce la crescita dei tumori? / Does sugar promote tumor growth?


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa







SÌ E NO. Gli studi dimostrano che un elevato consumo di sostanze in grado di alzare rapidamente l'indice glicemico è correlato a un aumento di fattori che favoriscono l'infiammazione e la crescita cellulare, ma la relazione diretta è stata dimostrata solo nel caso del cancro del seno. Una riduzione drastica del consumo di zuccheri non è necessaria: basta la moderazione, indipendentemente dalla fonte.

In sintesi

  • Le cellule utilizzano il glucosio come fonte energetica e questo ha dato origine all'ipotesi che un consumo eccessivo di zuccheri possa fungere da benzina per i tumori, aumentando sia il rischio di ammalarsi sia la gravità della malattia.
  • Tutti gli zuccheri alimentari vengono scissi dall'organismo nei relativi zuccheri semplici (glucosio, fruttosio, galattosio eccetera). Le cellule sono in grado di usare come "benzina" solo il glucosio.
  • Gli studi epidemiologici non hanno dato risultati certi sulla correlazione tra consumo di zuccheri e sviluppo del cancro, con l'eccezione del cancro del seno.
  • Altri studi hanno dimostrato che sia il glucosio sia il fruttosio sono in grado di alzare la concentrazione di insulina nel sangue. Questo ormone è a sua volta responsabile della produzione di fattori proinfiammatori e di crescitache sono  favorevoli al tumore.
  • Anche se un individuo elimina completamente tutte le fonti dirette di zucchero nella dieta, l'organismo demolisce grassi e proteine per trasformali in glucosio, l'unica molecola energetica della cellula.
  • Di conseguenza, alla luce degli studi disponibili, è ragionevole limitare il consumo di zuccheri da qualsiasi fonte (compresi i vegetali), ma non è ragionevole eliminarli del tutto o, peggio, credere che esistano zuccheri "naturali" e quindi più sicuri di altri.

Per approfondire

Tra le affermazioni più comuni presenti nelle diete che promettono, senza alcuna prova scientifica, di modificare il decorso di un tumore, c'è quella per cui un malato di cancro dovrebbe eliminare completamente gli zuccheri dalla propria alimentazione. Cosa c'è di vero in quest'affermazione? Secondo un'ipotesi, si tratta di una interpretazione errata della tomografia emissione di positroni (o PET), un esame comunemente eseguito per individuare le metastasi usando come marcatore proprio il glucosio. Le cellule tumorali vengono identificate proprio perché consumano molto glucosio, ma questo è più una conseguenza della malattia (caratterizzata da una eccessiva attività delle cellule maligne che di conseguenza hanno più bisogno di energia di quelle sane) piuttosto che una causa.
Come spesso accade, l'affermazione è un'eccessiva semplificazione di una questione molto complessa che parte dalla definizione stessa di zucchero. Nella nostra cucina si trova soprattutto uno zucchero complesso, il saccarosio o zucchero da tavola, composto da due zuccheri semplici, il glucosio e il fruttosio. La composizione dello zucchero da tavola non varia a seconda del tipo di zucchero presente sugli scaffali del supermercato: non ci sono quindi differenze(nemmeno in termini nutrizionali) tra lo zucchero bianco e lo zucchero bruno o "integrale", nel quale sono semplicemente presenti alcune impurità che conferiscono il caratteristico colore brunastro. Nell'alimentazione comune sono presenti altri zuccheri, come il maltosio (composto da due molecole di glucosio unite tra loro) o il lattosio(composto da galattosio e glucosio). I diversi zuccheri si differenziano per potere dolcificante e per indice glicemico, cioè per capacità di innalzare la concentrazione di insulina nel sangue quando vengono consumati.
L'insulina è l'ormone prodotto dal nostro organismo in risposta all'aumento di zuccheri nel sangue (glicemia), ma regola anche altri aspetti del funzionamento del nostro organismo e per questo è considerata un ormone chiave nella relazione tra cibo e cancro. Troppa insulina in circolo, per esempio, induce una produzione eccessiva di testosterone, l'ormone sessuale maschile, nella donna. Inoltre l'insulina favorisce la produzione di un fattore di crescita chiamato IGF-1 che è un vero e proprio fertilizzante per le cellule in generale e in particolare per quelle cancerose. Alcuni tumori, come per esempio quello del seno, sono particolarmente sensibili all'azione combinata degli ormoni sessuali e dei fattori di crescita e risultano quindi, in alcuni studi, più strettamente legati al consumo di zuccheri.

Il glucosio, benzina cellulare

Tutti gli zuccheri complessi vengono scissi, durante la digestione, nei relativi zuccheri semplici (glucosio, fruttosio, galattosio eccetera).
Le cellule dell'organismo, siano esse sane o cancerose, utilizzano come fonte energetica il glucosio. Alcune ricerche hanno però dimostrato che mentre le cellule sane "bruciano" il glucosio per produrre energia all'interno di organelli cellulari chiamati mitocondri e con un processo noto col nome di ciclo di Krebs, le cellule cancerose utilizzano il glucosio in modo diverso, attraverso un processo chiamato glicolisi che avviene al di fuori dei mitocondri. In che modo queste due modalità di utilizzo della stessa fonte energetica possono influenzare la malattia (sempre che vi sia una influenza diretta) è ancora ignoto ed è argomento di ricerca. Chiunque suggerisca di eliminare gli zuccheri dalla dieta del malato di cancro per via di queste conoscenze parziali lo fa senza che vi siano dimostrazioni di una effettiva utilità.
Un altro elemento fuorviante spesso presente nei consigli nutrizionali in rete riguarda la fonte degli zuccheri: il corpo umano non distingue tra il saccarosio proveniente da una fetta di torta e quello contenuto in una carota. Così come non distingue tra il fruttosio ottenuto dalla demolizione del saccarosio e quello contenuto nella frutta: dal punto di vista chimico si tratta della stessa molecola. Ridurre il consumo di dolci o caramelle fa certamente bene in generale ed è un buon modo per combattere l'obesità , ma non serve se poi si consumano grandi quantità di frutta, contenenti altrettanti zuccheri, o si dolcifica il caffè con il fruttosio. Non solo: se anche riuscissimo a evitare qualsiasi tipo di zucchero o di carboidrato nella dieta, ci penserebbe il nostro corpo a smontare grassi e proteine e a trasformarli in glucosio, poiché questa è l'unica molecola che le nostre cellule sanno utilizzare per produrre energia.

Alcuni studi disponibili

Uno studio olandese pubblicato nel 2007 sull'International Journal of Cancer e condotto con la partecipazione di oltre 120.000 persone ha verificato la relazione tra sviluppo di tumori e consumo di zuccheri, senza riuscire a trovarne alcuna sufficientemente solida.
Una metanalisi degli studi esistenti, pubblicata nel 2008 sull'American Journal of Cancer Nutrition, dimostra che una dieta con pochi zuccheri si associa a una salute generale migliore (per esempio per una riduzione del diabete di tipo 2 e delle malattie cardiovascolari), ma di nuovo non trova alcuna correlazione diretta tra consumo di zucchero e cancro.
Uno studio pubblicato nel gennaio 2016 su Cancer Research ha invece dimostrato che, almeno per quanto riguarda il cancro del seno, una dieta ricca di fruttosio favorisce la crescita del tumore, confermando così ricerche precedenti che avevano collegato l'eccesso di zuccheri a questa malattia. In questo caso, però, lo studio è stato condotto con topi di laboratorio nutriti con grandi quantità di fruttosio, in una situazione assai diversa da quella di un essere umano che mangia normalmente. Lo studio fornisce però altre informazioni interessanti: il fruttosio, infatti, non viene utilizzato come fonte energetica diretta dalle cellule ma, attraverso l'innalzamento dell'indice glicemico, stimola la presenza di fattori infiammatori. Ed è proprio l'ambiente infiammato, e non l'utilizzo degli zuccheri come energia per la moltiplicazione delle cellule, ad aiutare il tumore a crescere.

In conclusione

In conclusione è probabile (e abbastanza sicuro per quel che riguarda il cancro del seno) che una dieta troppo ricca di zuccheri possa favorire la malattia attraverso un meccanismo di mantenimento dell'infiammazione nell'ambiente circostante il tumore, anche se per molti tipi di cancro mancano dati epidemiologici a sostegno di questa ipotesi basata soprattutto sulle conoscenze di biologia cellulare e sugli studi negli animali.
È certo però che una dieta a ridotto contenuto di zuccheri aiuta a tenere a bada alcuni fattori di rischio indiretto sia per lo sviluppo del cancro sia per la sua progressione e metastatizzazione, come l'innalzamento repentino della glicemia legato al consumo di cibi ad alto indice glicemico e l'obesità .
Nell pratica, quindi, un consumo moderato di zuccheri è non solo accettabile ma necessario per il buon funzionamento dell'organismo, mentre vanno aboliti tutti gli eccessi (da qualsiasi fonte, anche vegetale), e questo non solo per prevenire il cancro ma più in generale tutte le malattie croniche come il diabete e i disturbi cardiovascolari.

ENGLISH

YES AND NO. Studies show that a high consumption of substances that can quickly raise the glycemic index is related to an increase in factors that favor inflammation and cell growth, but the direct relationship has only been demonstrated in the case of breast cancer. A drastic reduction in sugar consumption is not necessary: moderation is enough, regardless of the source.

In summary

Cells use glucose as an energy source and this has given rise to the hypothesis that excessive sugar consumption can act as a gas for tumors, increasing both the risk of illness and the severity of the disease.
All food sugars are excreted by the body in its simple sugars (glucose, fructose, galactose, etc.). Cells can only use glucose as "gasoline".
Epidemiological studies have not yielded reliable results on the correlation between sugar consumption and cancer development, with the exception of breast cancer.
Other studies have shown that both glucose and fructose are able to raise the concentration of insulin in the blood. This hormone is in turn responsible for the production of proinflammatory factors and crescitache are favorable to the tumor.
Even if an individual completely eliminates all direct sugar sources in the diet, the body breaks down fat and protein to transform into glucose, the only energy molecule in the cell.
Consequently, in the light of available studies, it is reasonable to limit the consumption of sugars from any source (including plants), but it is not reasonable to eliminate them altogether or, worse, to believe that there are "natural" sugars and thus safer than others.
To know more

Among the most common claims in diets that promise, without any scientific evidence, to alter the course of a tumor, is that for which a cancer patient should completely eliminate sugars from their diet. What is true about this statement? According to a hypothesis, this is an incorrect interpretation of positron emission tomography (or PET), a commonly performed test to detect metastases by using glucose as a marker. Tumor cells are identified precisely because they consume a lot of glucose, but this is more a consequence of the disease (characterized by excessive activity of malignant cells that consequently need more energy than healthy ones) rather than a cause.
As often happens, affirmation is an excessive simplification of a very complex matter that starts from the very definition of sugar. In our kitchen there is mainly a complex sugar, sucrose or table sugar, consisting of two simple sugars, glucose and fructose. The composition of table sugar does not vary depending on the type of sugar on the supermarket shelf: there is therefore no difference (even in terms of nutrition) between white sugar and brown or "whole" sugar, where only some Impurities that give the characteristic brunastro color. There are other sugars in the feed, such as maltose (consisting of two glucose molecules joined together) or lactose (composed of galactose and glucose). Different sugars differ for sweetening power and for glycemic index, ie for the ability to increase the concentration of insulin in the blood when consumed.
Insulin is the hormone produced by our body in response to increased blood sugar (glycaemia) but also regulates other aspects of our body's functioning and is therefore considered a key hormone in the relationship between food and cancer. Too much insulin circulating, for example, induces excessive production of testosterone, the male sexual hormone, in the woman. In addition, insulin favors the production of a growth factor called IGF-1 which is a real fertilizer for cells in general and especially for cancerous ones. Some cancers, such as breast cancer, are particularly sensitive to the combined action of sex hormones and growth factors, and therefore, in some studies, are more closely related to the consumption of sugars.

The glucose, cellular gasoline

All complex sugars are digested, during digestion, in their simple sugars (glucose, fructose, galactose, etc.).

The organism's cells, whether healthy or cancerous, use glucose as a source of energy. However, some research has shown that while healthy cells "burn" glucose to produce energy within cellular organisms called mitochondria and with a known process under the name of Krebs cycle, cancer cells use glucose differently, through a A process called glycolysis that occurs outside the mitochondria. How do these two ways of using the same energy source can affect the disease (as long as there is a direct influence) is still unknown and is a research topic. Anyone who suggests to eliminate sugars from the cancer's cancer diet because of these partial knowledge does so without any evidence of effective use.
Another misleading element often present in nutritional advice on the net refers to the source of sugars: the human body does not distinguish between sucrose from a slice of cake and that contained in a carrot. As it does not distinguish between the fructose obtained from the desiccation of the sucrose and that contained in the fruit: from the chemical point of view it is the same molecule. Reducing the consumption of sweets or candies is certainly good in general and is a good way to fight obesity, but it does not work if you consume large amounts of fruit, containing as much sugars, or sweeten coffee with fructose. Not only that, even if we could avoid any type of sugar or carbohydrate in the diet, our body would think about removing fats and proteins and turning them into glucose because this is the only molecule our cells can use to produce energy.
Some studies available
A Dutch study published in 2007 on the International Journal of Cancer and conducted with the participation of more than 120,000 people has verified the relationship between tumor development and sugar consumption without being sufficiently strong.
A recent meta-analysis of the American Journal of Cancer Nutrition published in 2008 shows that a low-sugar diet is associated with better overall health (for example, a reduction in type 2 diabetes and cardiovascular disease), but New does not find any direct correlation between sugar consumption and cancer.
A study published in January 2016 on Cancer Research has shown, however, that, at least as far as breast cancer is concerned, a fructose-rich diet promotes tumor growth, thus confirming previous research that linked excess sugar to this disease. In this case, however, the study was conducted with laboratory mice fed with large amounts of fructose, in a situation very different from that of a human being normally eating. However, the study provides other interesting information: fructose is not used as a direct source of energy by the cells but, by raising the glycemic index, stimulates the presence of inflammatory factors. And it is the inflamed environment, not the use of sugars as energy for multiplication of cells, to help the tumor grow.

In conclusion

In conclusion, it is probable (and fairly safe with regard to breast cancer) that a diet too rich in sugars can favor the disease through a mechanism of maintaining inflammation in the surrounding environment of the tumor, although for many types of cancer There is no epidemiological data to support this hypothesis based mainly on cellular biology knowledge and animal studies.
However, it is certain that a low-sugar diet helps to keep certain indirect risk factors both for the development of cancer and for its progression and metastasis, such as the sudden rise in blood glucose associated with the consumption of high-food foods glycemic and obesity.
In practice, therefore, a moderate consumption of sugars is not only acceptable but necessary for the proper functioning of the organism, while all excesses (from any source, including plant) must be abolished, and this not only to prevent cancer but more in general all chronic diseases such as diabetes and cardiovascular disorders.


Da:
http://www.airc.it/cancro/disinformazione/zucchero-e-crescita-dei-tumori/

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