Alzheimer: scoperto un trattamento in grado di prevenire la perdita di memoria in modelli animali. Alzheimer: a treatment that can prevent loss of memory in animal models.

Università Milano Bicocca - Alzheimer: scoperto un trattamento in grado di prevenire la perdita di memoria in modelli animali University of Milano Bicocca - Alzheimer: a treatment that can prevent loss of memory in animal models



Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa




Verso un trattamento preventivo della malattia di Alzheimer: liposomi multifunzionali prevengono la perdita della memoria se somministrati molto precocemente, prima della comparsa dei sintomi della patologia. La scoperta dei ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca è stata pubblicata sulla rivista “Journal of Controlled Release”

Agendo prima della comparsa dei sintomi sarà possibile prevenire la perdita di memoria che caratterizza la malattia di Alzheimer: la speranza proviene da uno studio condotto su un modello animale pre-sintomatico della malattia da ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca e dell’IRCCS – Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri, pubblicato sul “Journal of Controlled Release”, una fra le più importanti riviste dedicate alla farmacologia a livello internazionale (S. Mancini, C. Balducci, E. Micotti, D. Tolomeo, G. Forloni, M. Masserini, F. Re, Multifunctional liposomes delay phenotype progression and prevent memory impairment in a presymptomatic stage mouse model of Alzheimer disease).
 
Sette mesi di trattamento hanno impedito la perdita di memoria a lungo termine, hanno rallentato la deposizione di placche di beta-amiloide nel cervello e hanno prevenuto la comparsa di anomalie anatomiche cerebrali tipiche della malattia, monitorate con risonanza magnetica, al contrario di quanto accaduto ad animali non trattati. Gli effetti positivi erano ancora evidenti tre mesi dopo la sospensione del trattamento, che non è risultato essere tossico per nessuno degli organi analizzati, compreso il cervello.
 
Nella malattia di Alzheimer, la produzione eccessiva e l'accumulo nel cervello del peptide beta-amiloide – frammento di una proteina fisiologica – svolgono un ruolo centrale nell’insorgenza della patologia: i frammenti di beta-amiloide si aggregano formando oligomeri, fibrille e placche che inducono una progressiva degenerazione delle cellule nervose, accompagnata dal declino delle facoltà cognitive.
 
Il professor Massimo Masserini, la dottoressa Francesca Re e la dottoressa Simona Mancini hanno sintetizzato nei laboratori del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano-Bicocca

delle speciali nanoparticelle ingegnerizzate in grado di passare dal sangue al cervello, registrate con il marchio Amyposomes e costituite da liposomi bi-funzionalizzati, con un peptide derivato da una proteina umana e un lipide naturalmente presente nelle cellule. Amyposomes rallentano l’accumulo nel cervello del beta-amiloide grazie a un effetto di “scarico” periferico nel fegato e nella milza (“sink effect”), impedendo così l’aumento dimensionale delle placche nel cervello e la comparsa dei sintomi della malattia.
 
Attualmente nessuna cura definitiva è disponibile per la malattia di Alzheimer negli esseri umani e gli unici farmaci approvati possono alleviare alcuni sintomi senza ritardarne o arrestarne la progressione. Considerando che studi clinici mirati alla riduzione di beta-amiloide non hanno avuto esito positivo in pazienti con Alzheimer conclamato, le indagini sono orientate ad iniziare il trattamento della malattia nel suo stadio pre-sintomatico, quando non sono ancora comparsi i suoi segni tipici.
 
«Abbiamo dimostrato la possibilità di prevenire la perdita di memoria – spiega il professor Massimo Masserini, docente di Biochimica e direttore del Centro di Nanomedicina dell’Università di Milano-Bicocca – uno dei problemi più devastanti nei malati di Alzheimer. La cura non è applicabile già oggi all’uomo, nonostante questo sia il nostro obiettivo per il futuro. Visto che il trattamento sembra funzionare al meglio se si agisce molto precocemente, prima della morte dei neuroni, per individuare i pazienti in questo stadio dovranno essere sviluppati sistemi diagnostici molto sensibili, in grado di individuare la malattia prima della comparsa dei sintomi».

ENGLISH


Towards Preventive Treatment of Alzheimer's Disease: Multifunctional liposomes prevent memory loss if given very early, prior to the onset of the symptoms of the disease. The discovery of researchers at the University of Milan-Bicocca was published in the journal "Journal of Controlled Release"


Acting before the onset of symptoms, it will be possible to prevent loss of memory that characterizes Alzheimer's disease: hope comes from a study of a pre-symptomatic animal model of disease from researchers at the University of Milano-Bicocca and the IRCCS - Mario Negri Institute of Pharmacological Research, published on the Journal of Controlled Release, one of the most important international pharmacology journals (S. Mancini, C. Balducci, E. Micotti, D. Tolomeo, G. Forloni, M. Masserini, F. Re, Multifunctional liposomes delay phenotype progression and prevent memory impairment in a presymptomatic stage mouse model of Alzheimer's disease.
Seven months of treatment prevented long-term memory loss, slowed the deposition of beta-amyloid plaques in the brain and prevented the appearance of magnetic anatomy of the disease, monitored by magnetic resonance imaging, as opposed to what happened at Untreated animals. The positive effects were still evident three months after the suspension of the treatment, which did not appear to be toxic to any of the organs analyzed, including the brain.
In Alzheimer's disease, excessive production and accumulation in the beta-amyloid peptide brain - fragment of a physiological protein - play a central role in the onset of the disease: beta-amyloid fragments aggregate forming oligomers, fibrils and plaques Which induce a progressive degeneration of nerve cells, accompanied by the decline of cognitive faculties.
Professor Massimo Masserini, Dr. Francesca Re and Dr. Simona Mancini have synthesized in the laboratories of the Department of Medicine and Surgery of Milan-Bicocca University
Of specially engineered nanoparticles capable of passing from the blood to the brain, registered with the Amyposomes brand and consisting of bi-functionalized liposomes, with a peptide derived from a human protein and a lipid naturally present in the cells. Amyposomes slow down the build-up of the beta-amyloid brain due to a peripheral "discharge" effect in the liver and spleen ("sink effect"), thus preventing the dimensional growth of plaques in the brain and the appearance of the symptoms of the disease.
Currently no definitive cure is available for Alzheimer's disease in humans and the only approved drugs can alleviate some symptoms without delaying or halting progression. Considering that clinical trials aimed at reducing beta-amyloid have not been successful in patients with concurrent Alzheimer's, investigations are geared towards initiating treatment of the disease at its pre-symptomatic stage when its typical signs have not yet appeared.
"We have proven to be able to prevent memory loss," Professor Massimo Masserini, professor of Biochemistry and director of the Nanomedicine Center at the University of Milan-Bicocca, explains, one of the most devastating problems in Alzheimer's patients. Cure is not already applicable today to man, although this is our goal for the future. Since treatment seems to work best if it is done very early, before the death of neurons, to identify patients at this stage will have to develop highly sensitive diagnostic systems that can detect the disease before the onset of the symptoms. "


Da:

http://www.lescienze.it/lanci/2017/05/23/news/universita_milano_bicocca_-_alzheimer_scoperto_un_trattamento_in_grado_di_prevenire_la_perdita_di_memoria_in_modelli_animali-3539508/?ref=nl-Le-Scienze_26-05-2017

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