Verso una melanina sintetica per vitiligine e albinismo / Towards a synthetic melanin for vitiligo and albinism.

Verso una melanina sintetica per vitiligine e albinismoTowards a synthetic melanin for vitiligo and albinism.



Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa







Sono nanoparticelle sintetiche realizzate dai ricercatori della University of California di San Diego. Mimano l’azione della melanina, e potrebbero rappresentare un’opzione terapeutica contro vitiligine e albinismo.
Di naturale ha ben poco, ma si tratta probabilmente del trattamento solare che riproduce più fedelmente i processi con cui la nostra pelle si difende dagli effetti della luce. La scoperta arriva dai laboratori della University of California di San Diego: nanoparticelle di melanina sintetica – o è forse più preciso definirli melanociti artificiali – che possono essere utilizzati al posto di quella naturale dalle cellule dell’epidermide. Non si tratta, ovviamente, di una protezione solare adatta a tutti. Ma come spiegano i suoi inventori sulle pagine della rivista Acs Central Science, potrebbe rivelarsi una scoperta preziosa per chi soffre di carenze di pigmentazione cutanea, come vitiligine o albinismo, che rendono pericolosa l’esposizione al sole.
Anche se hanno cause diverse, queste patologie sono caratterizzate infatti dalla mancanza della melanina o dei melanociti (le cellule responsabili della sua produzione), che si traduce in un’insufficiente pigmentazione della cute e una forte sensibilità agli effetti del sole.

Effetti che possono rivelarsi anche molto seri, con un forte aumento del rischio di sviluppare melanomi e altri tumori cutanei, e per i quali al momento non esistono reali soluzioni terapeutiche, se non quella di evitare il più possibile l’esposizione al sole.
Una possibilità in fase di studio è quella di introdurre dall’esterno l’elemento mancante: la melanina, o meglio, i melanosomi, i granuli contenenti melanina che vengono prodotti dai melanociti e trasferiti in seguito nei cheratinociti, le cellule più abbondanti nell’epidermide il cui contenuto di melanina determina la colorazione della pelle.
La soluzione più immediata sarebbe quella di estrarre la melanina da fonti naturali, ma gli scienziati hanno scoperto che si tratta di un processo complicatissimo. Più facile, paradossalmente, produrla artificialmente.
Già due anni fa infatti i ricercatori californiani erano riusciti ad ottenere delle nanoparticelle sintetiche con caratteristiche estremamente simili a quelle dei melanosomi, ipotizzando che simili nanostrutture potrebbero essere assorbite dai cheratinociti della pelle ed utilizzati al pari della melanina naturale. E nel nuovo studio se ne sono accertati: studiando il trasporto, l’attività e l’efficacia dei melanosomi artificiali in provetta, utilizzando una cultura di cheratinociti.
I risultati sembrano incoraggianti: le nanoparticelle infatti sono state assorbite dai cheratinociti esattamente come quelle naturali, e all’interno delle cellule hanno mostrato la capacità, tipica della melanina, di difendere il dna presente nel nucleo dai danni prodotti dai raggi ultravioletti. “Considerando le limitate opzioni terapeutiche disponibili per le malattia che coinvolgono l’assenza di melanina – scrivono gli autori del paper – le nostre nanoparticelle sintetiche, altamente biocompatibili, hanno un forte potenziale per lo sviluppo di nuove terapie con cui integrare le funzioni naturali della melanina”.
ENGLISH
They are synthetic nanoparticles made by researchers at the University of California in San Diego. They mimic the action of melanin and could represent a therapeutic option against vitiligo and albinism.
Of natural there is very little, but it is probably the solar treatment that more faithfully reproduces the processes with which our skin defends the effects of light. The discovery comes from the laboratories at the University of California of San Diego: Synthetic melanin nanoparticles - or is it more precise to define artificial melanocytes - that can be used instead of the natural one from epidermis cells. This is not, of course, a sunscreen suitable for everyone. But as its inventors explain in the pages of Acs Central Science magazine, it may prove to be a valuable discovery for those who suffer from skin pigmentation deficiencies, such as vitiligo or albinism, which make exposure to the sun dangerous.
Although they have different causes, these pathologies are characterized by the lack of melanin or melanocytes (the cells responsible for its production), which results in insufficient pigmentation of the skin and strong sensitivity to sun effects.
Effects that may prove to be very serious, with a strong increase in the risk of developing melanomas and other skin cancers, and for which there are no real therapeutic solutions at present, except to avoid exposure to the sun as much as possible.
One possibility is to introduce the missing element from the outside: melanin, or rather melanosomes, melanin-containing granules that are produced by melanocytes and subsequently transferred to the keratinocytes, the most abundant cells in the epidermis Whose content of melanin determines the color of the skin.
The most immediate solution would be to extract melanin from natural sources, but scientists have found that this is a complicated process. It is easier, paradoxically, to produce it artificially.
Already two years ago, California researchers had been able to obtain synthetic nanoparticles with characteristics that were extremely similar to those of melanosomes, assuming that such nanostructures could be absorbed by skin keratinocytes and used just like natural melanin. And in the new study, they have been proven: studying the transport, activity and efficacy of artificial melanosomes in a test tube, using a culture of keratinocytes.
The results seem encouraging: the nanoparticles were absorbed by the keratinocytes exactly as the natural ones, and within the cells they showed the ability, typical of melanin, to defend the DNA present in the nucleus from damage caused by ultraviolet rays. "Considering the limited therapeutic options available for melanin-free illnesses - the authors of the paper say - our highly biocompatible synthetic nanoparticles have a strong potential for developing new therapies to integrate the natural functions of melanin ".
Da:
http://www.galileonet.it/2017/05/melanina-sintetica-vitiligine-albinismo/?utm_campaign=Newsatme&utm_content=Verso%2Buna%2Bmelanina%2Bsintetica%2Bper%2Bvitiligine%2Be%2Balbinismo&utm_medium=news%40me&utm_source=mail%2Balert

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