L'impulso cerebrale che provoca l'obesità / The cerebral impulse that causes obesity

L'impulso cerebrale che provoca l'obesità The cerebral impulse that causes obesity


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa



Cellule della microglia (azzurro) in mezzo ad assoni dei neuroni / Cells of microglia (blue) in the midst of axons of neurons


Una dieta ricca di grassi stimola l'attività delle cellule immunitarie cerebrali, che a loro volta inducono i centri dell'ipotalamo che regolano l'appetito a una maggiore assunzione di cibo. Questo meccanismo potrà forse essere bloccato da farmaci ancora in via di sviluppo,

In risposta a una dieta ricca di grassi, le cellule immunitarie nel cervello, e in particolare quelle dell'ipotalamo, innescano un processo che porta al sovrappeso e all'obesità. Se questo risultato, dimostrato nei topi da ricercatori dell'Università della California a San Francisco e dell'Università di Washington a Seattle, verrà confermato anche nell'essere umano, la scoperta potrebbe portare a nuovi farmaci per contrastare l'obesità. Lo studio è pubblicato su "Cell Metabolism".

Ricerche precedenti avevano dimostrato che una regione cerebrale chiamata ipotalamo medio-basale (MBH) contiene gruppi di neuroni il cui compito è far corrispondere assunzione di cibo e dispendio energetico, ma questo delicato equilibrio è messo in crisi da un'elevata assunzione di grassi, con conseguente aumento dipeso. Tuttavia non era stato possibile individuare i meccanismi sottostanti a questo fenomeno.

Suneil Koliwad e colleghi hanno ora scoperto che responsabili dell'aumento di peso sono le cellule della microglia, cioè il complesso di cellule del sistema immunitario presenti nel cervello, la cui popolazione si espande grazie all'apporto di grassi. Ma non solo: l'eccesso di grassi porta le cellule della microglia a innescare una risposta infiammatoria, che a sua volta è responsabile del mancato buon funzionamento dell'MBH. L'infiammazione causa poi il richiamo dal circolo sanguigno di altre cellule immunitarie che una volta giunte nell'ipotalamo si trasformano in cellule della microglia, aggravando l'infiammazione e, di riflesso, lo squilibrio fra assunzione di cibo e dispendio energetico, in un circolo vizioso difficile da arrestare.

I ricercatori hanno anche scoperto che la somministrazione ai topi di un farmaco sperimentale 
in grado di bloccare l'infiammazione a livello della microglia faceva mangiare meno le cavie, del 15 per cento, guadagnare meno peso, del 20 per cento, rispetto a topi non trattati con il farmaco e alimentati con la stessa dieta.

Ora i ricercatori sperano di poter testare in tempi relativamente brevi un altro farmaco sperimentale con un meccanismo analogo, e per cui sono già in corso studi clinici per altre patologie (leucemie, tumori solidi e gravi forme di artrite); in questo modo gli autori verificheranno se il farmaco è in grado di sortire effetti analoghi nella nostra specie.

Secondo Koliwad, il fatto che la microglia abbia evoluto la capacità di innescare l'aumento dell'appetito e del peso in risposta a una dieta ad alto contenuto di grassi potrebbe avere una spiegazione evolutiva. "I grassi sono la forma più concentrata di calorie che gli esseri umani del remoto passato potessero consumare. Quando riuscivano a procurarsi un pasto dopo un lungo periodo di digiuno, era importante che la microglia ne segnalasse la presenza ai neuroni dell'ipotalamo, affinché questi stimolassero il più possibile l'appetito".

Nel mondo attuale, in cui non vi è scarsità di cibi grassi, questo antico meccanismo, che veniva attivato solo raramente, è diventato controproducente: l'attivazione cronica della microglia dovuto al continuo consumo di grassi finisce per portare al sovrappeso e all'obesità.

ENGLISH

A diet rich in fat stimulates the activity of brain immune cells, which in turn induces hypothalamus centers that regulate appetite for increased food intake. This mechanism may be blocked by still developing drugs,

In response to a fat-rich diet, immune cells in the brain, and in particular those of the hypothalamus, trigger a process that leads to overweight and obesity. If this result, shown in the mice of researchers at the University of California at San Francisco and the University of Washington in Seattle, will also be confirmed in the human being, the discovery could lead to new drugs to counteract obesity. The study is published on "Cell Metabolism".

Previous research has shown that a cerebral region called the mid-basal hypothalamus (MBH) contains groups of neurons whose task is to match food intake and energy expenditure, but this delicate balance is crushed by a high intake of fat, with Resulting in increased weight. However, it was not possible to identify the mechanisms underlying this phenomenon.

Suneil Koliwad and colleagues have now discovered that weight gainers are microglial cells, that is, the cellular complexity of the immune system present in the brain, whose population expands through fat. But not only: excess fat leads the microglial cells to trigger an inflammatory response, which in turn is responsible for the failure of MBH to function well. Inflammation then causes recall from the bloodstream of other immune cells that, once they reach the hypothalamus, become microglial cells, aggravating inflammation and, in reflection, the imbalance between food intake and energy expenditure in a circus Vicious difficult to arrest.

The researchers also found that the administration to the mice of an experimental drug
Able to block inflammation at the microglial level was eating fewer guinea pigs, by 15 percent, gaining less weight by 20 percent than mice not treated with the drug and fed the same diet.

Now researchers are hoping to test a similar mechanism with a similar mechanism in a relatively short time, and clinical studies are already underway for other pathologies (leukemia, solid tumors and severe arthritis); In this way, the authors will check whether the drug can produce similar effects in our species.

According to Koliwad, the fact that the microglia has evolved the ability to trigger increased appetite and weight in response to a high-fat diet may have an evolutionary explanation. "Fats are the most concentrated form of calories that human beings from the remote past could consume. When they could get a meal after a long period of fasting, it was important that the microglial signal their presence to the hypothalamus neurons so that these Stimulate the appetite as much as possible."

In the present world, where there is a scarcity of fatty foods, this ancient mechanism, which was only rarely activated, became counterproductive: chronic activation of microglia due to continued fat consumption ends up leading to overweight and obesity.

Da:

http://www.lescienze.it/news/2017/07/10/news/dieta_grassi_microglia_infiammazione_fame_obesi-3597090/?ref=nl-Le-Scienze_14-07-2017

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