La Pet per la diagnosi precoce di Alzheimer. The Pet for early detection of Alzheimer's.

La Pet per la diagnosi precoce di Alzheimer. Il procedimento del brevetto ENEA RM2012A000637 è molto utile in questa applicazione.The Pet for early detection of Alzheimer's. The procedure of the ENEA patent RM2012A000637 is very useful in this application.


Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa




Grazie ai passi avanti compiuti nelle analisi effettuate tramite questa metodica da un gruppo di ricercatori, diventa più chiara e precisa l’identificazione dei soggetti con deficit cognitivo che evolverà nella malattia. Tramite un software l’encefalo viene suddiviso in sezioni e ‘regioni’ di cui si analizza con tecniche statistiche avanzate il segnale metabolico.
L’esame più utilizzato per mettere in evidenza eventuali alterazioni anatomiche ippocampali o corticali caratteristiche della malattia di Alzheimer è la risonanza magnetica, ma in un caso su cinque questa metodica non caratterizza con certezza la natura dello stato patologico e del suo sviluppo. Marco Pagani dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Istc-Cnr) in collaborazione con Fabrizio De Carli dell’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare (Ibfm-Cnr), con il dipartimento Ambiente e salute dell’Istituto superiore di sanità, con il dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Genova e con il Karolinska Hospital di Stoccolma, studia da anni il modo di ottimizzare le analisi dei dati del metabolismo cerebrale attraverso il ricorso a un’altra tecnica, la tomografia ad emissione di positroni (Pet). I risultati delle ricerche, che confermano prestazioni migliori della Pet nella predizione della malattia di Alzheimer, sono stati pubblicati nel mese di novembre sull’European Journal of Nuclear Medicine Molecular Imaging.
La malattia di Alzheimer, patologia neurologica degenerativa che colpisce il cervello, conducendo progressivamente il malato a uno stato di totale dipendenza, è nella maggior parte dei casi preceduta da deficit cognitivo lieve. “In alcuni casi però tale deficit non è dovuto a patologie neurodegenerative ma ad altre cause, ad esempio a uno stato depressivo acuto o cronico. È importante dunque già nella fase iniziale avere una diagnosi certa del disturbo e della sua possibile evoluzione, per effettuare i corretti interventi terapeutici e per consentire ai familiari di gestire adeguatamente l’impegnativa assistenza del paziente”, spiega Pagani. “La Pet, in particolare la Pet cerebrale con Fluorodeossiglucosio (Fdg-Pet), una tecnica di neuroimmagini funzionali assai diffusa e disponibile sul territorio nazionale a costi contenuti, è indubbiamente da preferire alla risonanza magnetica per rivelare se il deficit cognitivo sia o no dovuto ad Alzheimer. Inoltre, può aiutare nella valutazione dello stato di progressione delle malattie neurodegenerative”.
Il team coordinato da Pagani ha apportato alcune innovazioni per ottimizzare le analisi statistiche dei dati di metabolismo cerebrale tramite questa metodologia. “La novità introdotta dal nostro gruppo multidisciplinare di ricercatori e clinici consiste nel segmentare in 90 sezioni l’encefalo, tramite un software disponibile in rete, e accorparle in 20 ‘meta-regioni’ con caratteristiche funzionalmente comuni”, continua il ricercatore dell’Istc-Cnr. “L’intensità del segnale in ogni regione, proporzionale alla rispettiva attività metabolica, viene poi analizzata con tecniche statistiche avanzate in grado di identificare le regioni che meglio differenziano i gruppi diagnostici. Abbiamo applicato queste metodologie in modo prospettico a un gruppo di pazienti con un livello simile di deficit cognitivo, che in alcuni casi è evoluto in Alzheimer entro 2-5 anni e in altri casi non è evoluto dopo 7 anni. Grazie a questa tecnica siamo riusciti a identificare nel 93% dei casi i soggetti non successivamente colpiti da questa forma di demenza”.
Questo metodo consente di arrivare in modo rapido ad una diagnosi più chiara e tempestiva e apre orizzonti nuovi per la diagnosi precoce. “Alla Pet eseguita alla prima visita con valutazione neuropsicologica, i pazienti che non hanno sviluppato l’Alzheimer mostrano differenze metaboliche minime o nulle rispetto ai soggetti di controllo sani, mentre nelle persone che si sarebbero ammalate le differenze erano accentuate e proporzionali al tempo di decorso della malattia”, conclude Pagani. “Nel momento in cui la metodologia verrà condivisa si potrà creare un database attraverso il quale confrontare gli esami dei pazienti con quelli dei gruppi sani e dei patologici, consentendo ai clinici di effettuare una diagnosi più precisa e di supportare nel modo migliore il malato e chi lo assiste”.
ENGLISH
Thanks to the progress made in the analyzes carried out through this method by a group of researchers, the identification of the subjects with cognitive impairment that will evolve in the disease becomes clearer and more precise. Through a software the brain is divided into sections and 'regions' whose metabolic signal is analyzed with advanced statistical techniques.
The most commonly used test to highlight any anatomical hippocampal or cortical alterations characteristic of Alzheimer's disease is magnetic resonance, but in one case in five this method does not characterize with certainty the nature of the pathological state and its development. Marco Pagani of the Institute of Cognitive Sciences and Technologies of the National Research Council (Istc-Cnr) in collaboration with Fabrizio De Carli of the Institute of Bioimaging and Molecular Physiology (Ibfm-Cnr), with the Environment and Health Department of the Institute Higher Health Department, with the Neuroscience department of the University of Genoa and with the Karolinska Hospital of Stockholm, has been studying for years how to optimize the analysis of cerebral metabolism data through the use of another technique, the emission tomography of positrons (Pet). The results of the research, which confirm the best performance of the Pet in the prediction of Alzheimer's disease, were published in November in the European Journal of Nuclear Medicine Molecular Imaging.
Alzheimer's disease, a degenerative neurological disease that affects the brain, progressively leading the patient to a state of total dependence, is in most cases preceded by mild cognitive impairment. "In some cases, however, this deficit is not due to neurodegenerative diseases but to other causes, for example to an acute or chronic depressive state. It is therefore important in the initial phase to have a certain diagnosis of the disorder and its possible evolution, to carry out the correct therapeutic interventions and to allow the family members to adequately manage the demanding assistance of the patient ", explains Pagani. "The Pet, in particular the cerebral Pet with Fluorodeoxyglucose (Fdg-Pet), a technique of functional neuroimaging very widespread and available on the national territory at low costs, is undoubtedly preferable to magnetic resonance imaging to reveal if the cognitive deficit is due or not in Alzheimer. Moreover, it can help in the evaluation of the progression status of neurodegenerative diseases ".
The team coordinated by Pagani has made some innovations to optimize the statistical analysis of brain metabolism data using this methodology. "The novelty introduced by our multidisciplinary group of researchers and clinicians consists in segmenting the brain into 90 sections, through a software available on the net, and incorporating them into 20 'meta-regions' with functionally common features", the ISC researcher continues. -CNR. "The intensity of the signal in each region, proportional to the respective metabolic activity, is then analyzed with advanced statistical techniques able to identify the regions that best distinguish the diagnostic groups. We applied these methodologies prospectively to a group of patients with a similar level of cognitive impairment, which in some cases evolved into Alzheimer's within 2-5 years and in other cases did not evolve after 7 years. Thanks to this technique we were able to identify in 93% of the cases the subjects not subsequently affected by this form of dementia ".
This method makes it possible to quickly arrive at a clearer and more timely diagnosis and opens up new horizons for early diagnosis. "At Pet performed at the first visit with neuropsychological evaluation, patients who did not develop Alzheimer's showed minimal or no metabolic differences compared to healthy control subjects, while in people who would become ill the differences were accentuated and proportional to the time of course of the disease ", concludes Pagani. "When the methodology will be shared, a database can be created to compare the patients' examinations with those of the healthy and pathological groups, allowing clinicians to make a more precise diagnosis and to better support the patient and the patient. he assists him ".
Da:
https://www.galileonet.it/2017/12/pet-diagnosi-precoce-alzheimer/

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