23-2-2018 APPROFONDIMENTI SULLA FORZA ROTAZIONALE INDOTTA, INTUITA PER PRIMO DAL DOTT. GIUSEPPE COTELLESSA, CHE SUPERA I LIMITI DELLA FISICA DI NEWTON E DI EINSTEIN.

23-2-2018 APPROFONDIMENTI SULLA FORZA ROTAZIONALE INDOTTA, INTUITA PER PRIMO DAL DOTT. GIUSEPPE COTELLESSA, CHE SUPERA I LIMITI DELLA FISICA DI NEWTON E DI EINSTEIN.

Dott. Giuseppe Cotellessa






In base all'intuizione avuta per primo dal Dott. Giuseppe Cotellessa, sia a livello microscopico (particelle elementari con piccola massa ed elevata velocità) che a quello macroscopico ( stelle, pianeti, satelliti dei pianeti) si verificano situazioni in cui le particelle sono circondate da campo magnetico  mentre contemporaneamente ruotano intorno al proprio asse di rotazione.

L'esistenza della forza rotazionale indotta ha come conseguenza un parallelismo completo tra campo elettrico-magnetico e campo gravitazionale-rotazionale.

Secondo questo parallelismo all'accelerazione a corrisponde il campo elettrico E, ed al campo magnetico B corrisponde il campo rotazionale ω.

A questo punto si pongono importanti quesiti:

Dato che sono presenti entrambi B ed ω sia in un corpo infinetesimo che in uno infinito, cosa avviene realmente?:

Il campo magnetico B genera il campo di rotazione ω?

Il campo di rotazione ω genera il campo magnetico B?

C'è una influenza reciproca tra B ed ω?

Questa problematica non è stata mai affrontata nè teoricamente nè sperimentalmente.

Studiando la relazione tra ω e B si sono trovare le relazioni pratiche utili per le applicazioni e non si è approfondito più di tanto la problematica.

Una volta trovato che si converte ω meccanico dell'alternatore nella grandezza elettrica della corrente trifase che a sua volta genera il campo magnetico B e nel motore elettrico la corrente elettrica con il relativo campo magnetico generato consentono di realizzare il campo di rotazione ω, il risultato positivo dell'aspetto pratico è stato raggiunto.

Sono state fatte altri tipi di prove come nel caso della forza di Lorentz dove si ricava la forza F su di  una particella di carica q con velocità v è entrato in un campo magnetico secondo diverse angolazioni, come anche nella forza di Coriolis dove si ricava la forza F su di un corpo di massa m con velocità v che entra in un campo di rotazione ω.

Queste relazioni sono relative al legame tra forza F e campo magnetico  B (Lorentz)  come tra forza F e campo rotazionale ω (Coriolis).

Quello che interessa adesso è trovare sperimentalmente se esiste una relazione diretta tra B e ω.

C'è un esperimento che può essere condotto per chiarire questo tipo di relazione:

1) Si può far girare meccanicamente con velocità angolare ω una sfera di massa m e carica elettricamente con carica q e si osserva se viene generato un campo magnetico. Nel caso affermativo si cerca di ricavare la relativa formula che che lega B ad m, q e ω.

2) Si può investire un corpo con massa m e carica q fermo con un campo magnetico ed osservare se meccanicamente si mette in rotazione. 

Adesso non sarà facile realizzare gli apparati sperimentali ed effettuare le relative prove sperimentali.

Dopo tanta fatica di messa a punto, uno si trova senza adeguati mezzi finanziari e personale qualificato a disposizione per procedere alle dovute verifiche.

Si penserà che i ricercatori non producono alcun risultato interessante.

Anche se si ottengono risultati sperimentali importanti come il procedimento del brevetto ENEA RM2012A000637  con le adeguate verifiche sperimentali, non si riesce a portare poi a conoscenza del pubblico i risultati positivi di questo caso in modo adeguato.

Il sistema della ricerca applicata per funzionare deve essere tale che quando si raggiungono intuizioni originali brillanti ed importanti si possa poi procedere immediatamente alla verifica con la realizzazione sperimentale veloce, altrimenti il sistema non potrà mai funzionare!

Gli elementi cardine per l'effettivo successo sono la rapida realizzazione e la rapida comunicazione del risultato positivo conseguito al pubblico.

Spero con con questo esempio di aver reso bene quali siano i problemi importanti per il buon funzionamento della ricerca applicata.


http://genioitalianogiuseppecotellessa.blogspot.it/2017/01/analisi-critica-della-fisica-di-newton.html
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