Creati i primi embrioni ibridi umano-pecora / Created the first human-sheep hybrid embryos

Creati i primi embrioni ibridi umano-pecora / Created the first human-sheep hybrid embryos

Segnalato dal Dott. Giuseppe Cotellessa / Reported by Dr. Giuseppe Cotellessa

chimere

Un gruppo dell’Università di Stanford ha creato i primi embrioni ibridi essere di umano e pecora: un primo passo, dicono i ricercatori, per dare speranza a quanti attendono un trapianto d’organo

I primi embrioni ibridi un po’ umani e un po’ pecora sono stati creati nei laboratori della Università di Stanford. Lo ha annunciato il biologo Hiro Nakauchi a Austin (Texas, Usa) durante il meeting annuale della Associazione americana per l’avanzamento delle scienze. Ma teniamo a freno la fantasia: non ci saranno pecore dal volto umano a scorrazzare per i prati. Le chimere ottenute contenevano meno di 1 cellula umana su 10mila e gli embrioni sono stati distrutti a 28 giorni di sviluppo. A che pro, dunque? Per i ricercatori si tratta dei primi passi di una nuova tecnologia per i trapianti d’organo.
Non è la prima volta che si sente parlare di embrioni ibridi (in gego tecnicochimerici), cioè costituiti in parte (quasi la totalità) da cellule animali e in parte (una piccolissima percentuale) di cellule umane. Alcuni membri dello stesso team di ricerca avevano già sviluppato delle chimere interspecie maiale-essere umano. Questi nuovi esperimenti non farebbero altro che avvalorare le possibilità che, in futuro, si possano ottenere organismi ibridiutili per salvare vite umane. Quelle delle persone che in tutto il mondo rimangono in attesa (e talvolta ci muoiono) di un organo compatibile.
Si parla, spiega al Guardian il biologo riproduttivo e membro del team di ricerca Pablo Ross, di nuove frontiere per i trapianti d’organo“Ancora oggi persino gli organi [trapiantati] più compatibili, eccezion fatta per quelli provenienti da gemelli identici, non resistono molto a lungo [all’interno del corpo del ricevente, ndr] perché nel tempo il sistema immunitario continua ad aggredirli”. Gli organi prodotti all’interno di organismi chimerici un giorno potrebbero costituire una speranza per tutti coloro che attendono un trapianto: un modo per aumentare le risorse a disposizionecioè organi che siano compatibili con il sistema immunitario del paziente perché ottenuti a partire dalle sue cellule.
Un simile futuro, però, precisano i ricercatori, è ancora molto lontano: perché il trapianto funzioni è necessario che almeno l’1% delle cellule dell’embrione abbia origine umana, un traguardo nemmeno sfiorato in questi esperimenti preliminari.
E poi ci sono le doverose preoccupazioni etiche, che non potranno che accrescersi man mano che eventualmente si deciderà di aumentare la componente umana all’interno di un embrione animale. Tantissime variabili sono coinvolte: scoprire, per esempio, dove vanno a collocarsi le cellule umane nell’embrione chimerico potrebbe fornire risposte sulla fattibilità di futuri esperimenti.
I ricercatori lo sanno bene. “Tutti questi approcci sono controversi e nessuno di loro è perfetto, ma offrono speranza alle persone che muoiono ogni giorno”, ha commentato Ross, che conclude: “Abbiamo bisogno di esplorare tutte le possibili alternative per fornire organi a persone in difficoltà“.
ENGLISH
A team from Stanford University has created the first hybrid embryos to be human and sheep: a first step, the researchers say, to give hope to those who await an organ transplant
The first somewhat human and a little sheep hybrid embryos were created in the laboratories of Stanford University. This was announced by biologist Hiro Nakauchi in Austin (Texas, USA) during the annual meeting of the American Association for the advancement of the sciences. But we keep our imagination in check: there will be no sheep with a human face running around the fields. The obtained chimeras contained less than 1 human cell per 10 thousand and the embryos were destroyed at 28 days of development. So what? For researchers, these are the first steps in a new technology for organ transplants.
It is not the first time that we hear of hybrid embryos (in technico-chemical gego), that is constituted in part (almost the whole) by animal cells and partly (a very small percentage) of human cells. Some members of the same research team had already developed interspecies pig-human chimeras. These new experiments would only support the possibilities that, in the future, hybrid organisms can be obtained to save lives. Those of people around the world who are waiting (and sometimes they die) of a compatible organ.
We are talking about, explains to the Guardian the reproductive biologist and member of the research team Pablo Ross, of new frontiers for organ transplants: "Even today even the most compatible [transplanted] organs, except for those from identical twins, do not they resist very long [inside the recipient's body, ed] because over time the immune system continues to attack them ". The organs produced inside chimeric organisms could someday be a hope for all those who await a transplant: a way to increase the resources available, ie organs that are compatible with the patient's immune system because they are obtained from its cells .
A similar future, however, the researchers point out, is still very far: because the transplantation is necessary that at least 1% of the cells of the embryo have human origin, a goal not even touched in these preliminary experiments.
And then there are the due ethical concerns, which can only increase as it eventually decides to increase the human component within an animal embryo. Many variables are involved: discovering, for example, where human cells are placed in the chimeric embryo could provide answers on the feasibility of future experiments.
Researchers know this well. "All of these approaches are controversial and none of them are perfect, but they offer hope to people who die every day," commented Ross, who concludes: "We need to explore all possible alternatives to provide organs to people in need."
Da:
https://www.wired.it/scienza/biotech/2018/02/19/embrioni-ibridi-umano-pecora/

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